sabato 22 dicembre 2007

Filastrocche Cronogrammatiche

Arriva la Befana! M'avevan detto, la Befana non é più tanto lontana sulla scopa è già per via giungerà all'Epifania. Porterà ai bimbi buoni chicche dolci ed altri doni. La Befana qui passò tutto questo mi portò!Se sia brutta vecchia e storta non lo so e non me ne importa,so soltanto che il suo arrivo rende il cuore più giulivo!


E


I Re Magi: Era una notte azzurracon tante stelle in cielo; sopra le dune sparsepalme dal lungo stelo.Dolce silenzio. I Magi sopra cammelli bianchi seguivan la cometa...felici e un poco stanchi. Venivan da lontano, da regni d'oltremare, scrutavan l'orizzonte desiosi d'arrivare. Ecco Betlemme alfine; ecco, nella capanna ,un tenero Bambino in braccio alla sua Mamma. I vecchi Re si prostrano e ognuno di loro offre un suo dono splendido: incenso, mirra, ed oro BACI

giovedì 20 dicembre 2007

Il cappone di Natale

(foto: nudo del cappone sul www)
Il cappone è un povero e pavido pollo maschio cioè un gallo giovane che viene castrato [lui non potrà mai esercitare la sua mascolinità appunto] appena arrivi ai due mesi di vita. La castrazione rende più mansueto il poverino cappone che assimila molto di più l'alimento allegramente producendo più grasso superficiale, ne risulta una carne morbida dal sapore assai delicato. Un paio di mesi prima dell'avvento Natalizio lo si va cibando all'aperto perché non subisca lo stress [no di momento], oltre all'erbe della campagna, mangia un pasticcio a base di farina di maiz (gz.:Millo) e latte due volte il giorno, ma il grano è di colore giallo per poter rendere dorata la sua pelle e che così raggiunga un buon prezzo senza svolozzare e truccarsi tanto.

Altra variante nel suo allevamento è scambiare il latte per il vino bianco, mai per il vino rosso ma il cappone diviene viola [un brindisi per il caro e garbato cappone che va a farsi un bagno alla pentola, Addio!].

martedì 18 dicembre 2007

L'usanze a Natale nel Comune di Vilagarcia

Fino alla mettà del secolo scorso c'era un'abitudine tra i ragazzi del mio paese di portare con sè o meglior detto d'indossare una collana di castagne infilzate fatta dai loro il giorno di Gesù Bambino, durante tutto il giorno i bimbi giravano per il paese piluccandola fino a svuotarla, se ne vantavano e si sfidavano per vedere chi la portava più grossa; Lo scopo di questa tradizione non lo so forse sarà meglio chiederlo ai loro genitori?. Ah! mi dimenticavo le castagne erano sbucciate, cioè non erano ricci di castagna.

Ho ricercato sul www se in Italia fosse qualche tradizione a riguardo e ho estratto due voce:

  • La collana di castagne e mele. Diffusa in diverse zone di Italia, come sull’isola della Maddalena in Sardegna, questa tradizione prevedeva che per fabbricare la collana dovessero cercarsi i frutti bussando alle porte delle abitazioni (il giorno prima dei Morti) chiedendo un contributo "pe’ l’anima dei morti", ma i bambini dovevamo indossarla col divieto di mangiarla, altrimenti avremmo fatto "male ai morti". Poi finita la processione toglievamo le corone pesanti e potevamo mangiare le castagne


  • Nelle sagre e fiere, sia in città sia nei dintorni, le famose castagne di Albiano erano messe nelle ‘sfilze’ prima di venderle e venivano preparate in due modi. Si cuocevano al forno (dopo averle tagliate per evitare che il calore le facesse scoppiare e poi infilzate con un punteruolo e unite con un filo di canapa) oppure si affumicavano sotto la cappa del focolare (e infilzate con un ago in modo da bucare solo la buccia altrimenti non essendo cotte si guastavano subito). Le ‘sfilze’ contavano quaranta castagne. Venivano essiccate e, poco prima della fiera, messe a mollo per alcuni giorni. L’ultima operazione era una bollita veloce.

domenica 16 dicembre 2007

Le Boccette

Visto che mi sono trastullato questo fine di settimana nel vedere davanti alla TV il gioco di biliardo inglese: Snooker, vorrei quindi parlare oggi d'un gioco italiano tutto suo: Le Boccette non è un sacco di bottiglie continente dei profumi o cipria come qualcuno può pensare, ma un gioco come le bocce (sulla terra) con cinque birilli (quilles) al centro della tavola e senza l'utilizo della stecca.

A grosso modo ognuno dei giocatori ha 4bilie (4 bilie rosse, 4 bilie bianche e 1 bilia blu, con la funzione di pallino) che deve avvicinarle a vicende al pallino scansando di abbattere i birilli.

Quando ero al Club Italo-Venezuelano lo giocavamo spesso con dei amici e siccome la tavola era sprovvista di buche anche al gioco della Carambola.


In quest'altro video potete conoscere certe terminologie del biliardo.


mercoledì 12 dicembre 2007

Le Castagne salate


Ahi! quelli tempi, ancora ci si ricorda il cartoccio di catagne a 0,60€ , oggi invece è troppo salato!

La castagna da secoli è un cibo prelibato non solo tra i Galeziani, in questi momenti natalizi la si può mangiare dappertutto.

Anticamente la castagna era quello come oggi è la patata nella nostra cucina odierna, formava parte dei più svariati piatti come: cotte all'anice, nella zuppa, con il latte bollente, con il pesce, con la polenta, ecc. in somma si trovavano in un ampio ricettario.

Oggi, però le ritroviamo preparate sopratutto: cotte all'anice o arrostite nelle popolari sagre della Castagna conosciute tra noi come "Magosto".

Di solito per poter arrostirle bisogna prima farle un piccolo taglio ad ognuna perché la sua carne cuocia bene, poi tenderle sulle braci o metterle su una padella con dei buchi o meglio ancora su un vassoio al forno.

Noi e anche al nord di Portogallo, una volta arrostite le castagne, invece le diamo un tocco finale: è un lavoro un po' pesante, ma il risultato sono delle nutritive e deliziose castagne salate; Le castagne arrosto si stende sopra un panno e si cosparge varie manciate di sale grosso finchè il tutto sia coperto poi si arrotola il panno con l'arrosto dentro; Si avvolve di nuovo il catoccio con un'altro panno di lino o di sacco per evitare che se ne raffredda e dopo dieci o dodici minuti disfate il fagotto e cominciate a mangire le amarognole castagne.

lunedì 10 dicembre 2007

Il Presepe dell'Agostiniane

Si sa che la tradizione d'allestire il Presepe in Spagna fu introdotta dal Re borbone Carlos III dopo aver abdicato il regno di Napoli e le due Sicilie.

Una volta intronizzato in Spagna incaricò dell'artiste valenziani José Estévez y José Ginés l'allestimento del “Presepe del principe", un dono per il suo figlio Carlos IV principe di Asturias; Persino le sue reggie furono addobbate da questa napoletissima usanza che lui non l'aveva scordata, così fu tramandata primo alla nobiltà e poi al popolo.



Un secolo prima nel 1648 le moneche di clausura dell'ordine di Sant'Agostino arrivate da Villafranca del Bierzo si stabilirono nel convento di Vista Alegre a Vilagarcia.

Queste suore ancora oggi custodiscono le preziose figurine d'un presepe che risale al tardo romanticismo tra il XVIII e il XIX secolo, con cui celebrano tutti gli anni la nascita di Gesù bambino, ma non lo si può ammirare perchè sta all'interno del convento di clausura.

L'originalità delle figurine del loro presepe risiede, oltre ad essere uniche, nella fedele riproduzione dei personaggi folclorici di Galizia e ci sono: Lo Zampognaro, Il Tamburiere, La Tamburellista, Il bifolco o aratore con il suo bastone, Una coppia di danzatrici, Il venditore ambulante, ecc.

Il corpo delle figurine e i loro complementi tranne il fido costume, sono articolati e modellati in legno.



Tradotto dal libro in galego "Festas, Lendas e Tradicións" di Carlos Rei Cebral

sabato 8 dicembre 2007

Museo Ferroviario di Vilagarcia (MUFEVI)

Ferrovia compostelana della Infanta Dña.Isabel.

Così chiamavano il piccolo tratto di binari (42 Chm.) e il primo costruito in Galizia collegando le stazioni di treni tra Cormes (Santiago de Compostela) e la stazione di Carril (Vilagarcía de Arousa), oggi quartiere marinaresco del mio paese, allora un importante porto e municipio chiamato "Santiago de Carril" dove si trovavano importanti ditte e uomini d'affari santiaghesi, come il porto di Carril era proprio l'uscita marittima di Santiago dunque occorreva crearla.

L'idea, quindi si sviluppò nella "Reale Società degli Amici del Paese" a Santiago i cui membri erano uomini d'affari e d'arte, poi varato il R.O. di Enero del 1862 , il 30 marzo si dava il via dell'opere.

L'appalto del progetto e il suo sfruttamento durante 99 anni fu assegnato ad un consorzio d'imprenditori capeggiato dallo ingegnere inglese Mr. John Stephenson Mould.

L'andamento dell'opere però furono lente anche se gli ostacoli del terreno a scansare non erano grandi tranne piccole gallerie, un viadotto presso la stazione di Cormes e il ponte di ferro di Pontecesures che ancora oggi funziona.

Le difficoltà per avverarne invece furono dei problemi economici costringendo il suo fermo nel 1866, ma il 31 di Enero di 1871 si riprendevano l'opere grazie al finanziamento della banca britannica.

L'attesa inaugurazione della ferrovia e della stazione di Carril fu il 15 di Settembre di 1873 con grandi fuochi d'artificio e il battesimo delle locomotive inglesi e i vagoni merci.

Nel 1880 il nonno di Camilo Josè Cela il signore John Trulock si fa capo della ditta che fu rinominata "The West Galicia RailWay Company" e cominciò ad allungare la ferrovia verso il sud creando la stazione di Pontevedra (32Chm.) per poter communicare Galizia con Spagna .


Oggi in Galizia ci sono vari musei ferroviari pubblici tra cui c'è il MUFEVI presso l'antica stazione di Carril, e anche uno privato allestito dalla Fondazione Camilo Josè Cela a Padròn dove si può ammirare la locomotiva "Sar", modello Hunslet, di nomignolo "Sarita" che fu la prima a sbuffare per le travi di ferro di Galizia.

martedì 4 dicembre 2007

Le rane vicine di casa

Autore: Esopo
Brano di sfondo: "Il carnavale degli animali" di Camile Saint-Saëns
Voce: Alberto B.B.

Le rane vicine di ...

domenica 2 dicembre 2007