domenica 22 giugno 2008

La nottata di San Gianni (Xoán)

Questa notte dal 23 al 24 giugno mette in manifesto che la Galizia sono due: quella vera che la viviamo ogni giorno e quella mistica, incantata e piena di leggende e usanze popolari in cui ogni masso, ruscello, stagno o foresta ha un suo racconto oralmente tramandato da secoli.
La vigilia di San Gianni è fuoco, in Galizia si ha l'usanza di accendere falò (gz.:Cachela, fogueiras, lumeiradas) ovunque situati all'aperto siano in appezzamenti, agli incroci di cammini ovvero in un alto sotto le stelle di questa notte magica, avvampati dalla materia vegetale raccolta i giorni precedenti dai giovanotti del luogo, ogni rione ha il suo, e una brigata di paesani senza distinzione d'età si radunano attorno le fiamme facendo un girotondo(gz.:roda,troula) spassando la notte danzando e abbuffandosi di sarde o babecue, ma anche li si devono saltar o scampare il fuoco un numero dispari di volte per lo più tre, rituale che ha molti significati ad esempio: le nubili devono saltarci accompagnate da cantici se vogliono trovare marito.
È anche terra e mare, alla spiaggia della Lanzada(PO) le donne infeconde(gz.:marondas) devono giacere accanto il suo marito la magica notte sul masso che è ai piedi dell'eremo di Nosa Señora da Area conosciuto come la culla(gz.:berce) della Santa e poi dopo aver consumato il rapporto sessuale lei deve scendere al mare e lasciare che nove onde accarezzino o sbattano il suo grembo, finora, infertile.
È anche acqua e flora, in Galizia l'acqua si usa al mattino di San Gianni per rituali purificatori del corpo ad esempio gli affetti di rogna devono recarsi presso l'eremo della Lanzada e rotolarsi nudi sul suolo bagnato dalla rugiada calata durante questa notte magica se vogliono guarire. Al mattino di San Gianni l'acqua delle fontane hanno anche dei poteri curativi, chiamata la *flor da agua* è quella attinta d'una fontana, cangiante dai primi raggi del sole appena spuntato, sino il malocchio si respinse con l'aqua della fonte di Bexán a Cambados. Le piante sono anche un'elemento nelle tradizioni di San Gianni che ha anche un rapporto con l'acqua, leggasi rugiada, in effetti ancora oggi è costume lavarsi la mattina di San Gianni con l'acqua decotta a base d'erbe e fiori che solitamente sfiorano col solstizio d'estate come il finocchio bastardo; malve o digitali(gz.:sanxoáns), raccolte durante la notte o le prime ore del mattino, per prottergersi dal malocchio e contro gli ammaliamenti.

venerdì 20 giugno 2008

Bica o Covone?

Di recente si sono ricuperate tre varietà di grano della Galizia che sono state dimenticate da anni grazie ai lavori che sta facendo l'ente: Misión Biologica de Galicia dipendente del CSIC: *Sarreaus* grano giallo originario della zona di Baixa Limia in provincia di Ourense la cui coltura é di ciclo corto ed è ottimo per produrre farina; *Meiro* grano corvino proveniente di Bueu(PO) che ha un buon rendimento, ma ha un alto grado di umidità che non lo fa atto d'essere coltivato in tutte le zone; *Rebordanes* grano bianco e liscio originario della Valle del Miño(PO) la migliore di questo tipo che ha un buon rendimento ed è un buon farinaceo.
Ma una volta rinvenute queste varietà autocnone della Galizia è necessario promuoverle sia attraverso la coltivazione della sua semente da parte degli agricoltori sia dai prodottori di farina in prodotti ecologici, giacché finora la farina che usiamo è fatta dal mais ibrido per lo piú americano, dandoli così un valore aggiunto rassicurando la sua qualità. Oppure mediante l'elaborazione di prodotti tradizionali come pane, empanadas, torte o Bicas un dessert tipico di Ourense che si esalta nella Festa da Bica l'ultima domenica di luglio a A Pobra de Trives
Ci Vuole:
250 g. di pasta di pane (la si può comperare gia fatta ovvero prepararla in anticipo)
Mezza dozzina di uova
250 g. di Burro o meglio ancora Strutto(manteca de vaca)
250 g. di Farina
500 g. di Zucchero
Grattatura d'un limone (a scelta)
Ore prima si deve preparare la pasta di pane affinché livieta: 200g. di farina, un bicchiere d'acqua tiepida, un pizzico di sale e Livieto ammasare tutto finché non si appiccichi alle mani aggiungendo farina e poi lasciarla riposare in un sito buio ad ambiente moderato.
In un recipiente si mescola il burro aggiungendogli lo zucchero a poco a poco e si continua a sbattere quando ci versiamo le uova a una a una, si raccomando usare una frusta o un frullino, poi si aggiunge piano piano la pasta di pane fatta in precedenza e che già ha raddoppiato il suo volume. Quando l'impasto é stato ben mescolato si aggiunge la farina setacciandola senza smettere di sbattere e se volete possiate mettere ora la grattatura di limone.
L'impasto si mette dentro una placca o una forma per torta le cui pareti sono spalmate di burro e si inforna durante 40/45 min. a 170º

mercoledì 18 giugno 2008

Pieghevole (leaflet) XVII: Museo da Pedra

Chiesa romanica di San Pedro Fiz de Hospital del XII secolo, unica in spagna costrutta in marmo
Alla parrochia di Buxán nel comune di O Incio (LU) alle porte dell'O Caurel nacque nel 1998 il *museo da pedra* grazie all'ufficio e vocazione dello scultore Alvaro Pereiro che sin da piccolo aveva un contatto diretto con le roccie, lavorando nelle miniere di lavagna. In questo piccolo museo si possono vedere opere prelevate dai Castros della zone come un sarcofago e altri relitti archeologici, nonché alcune intagliate dall'artista la cui opera non solo si può ammirare nel museo, ma anche in tutto il comune, lo stemma, cornice e il cesello frontale del municipio sono di questo innamorato della pietra che tenta di raggiungere l'equilibrio tra linee, spigoli e angoli smussandoli come vediamo nella sua opera esposta nel museo come *As vivencias de Sarria* intagliata sul marmo di incio ovvero il *Cristo de xeonllos* opera che impiega i tre materiali pietrosi che abbondano nella comarca: il marmo bianco, marmo griggio e lavagna ferrigna.

lunedì 16 giugno 2008

Gemellaggio Italo-Spagnolo: Cervo

Gli stemmi del Comune di Cervo (Italia-Liguria-Imperia) e del Concello di Cervo (Spagna-Galizia-Lugo)

IL COMUNE SPAGNOLO-GALIZIANO DI CERVO
Il gemellaggio con il Comune spagnolo di Cervo è stato pensato con l’intento di rafforzare lo spirito europeo e promuovere gli scambi culturali necessari ad integrarsi maggiormente nella Comunità, e sentirsi davvero “cittadini europei”. Si è scelto Cervo per l’identità del nome e la somiglianza degli stemmi, ma soprattutto per le analogie che riguardano la vocazione turistica del territorio, la presenza di spiagge rinomate, la connotazione folcloristica di molte manifestazioni e la salvaguardia delle tradizioni locali. Il Comune spagnolo di Cervo è uno dei 5 Comuni del distretto “Mariña” della provincia di Lugo, in Galizia. Il Comune è suddiviso in 6 “parrocchie”: Castelo, Cervo, Lieiro, Rùa, Sargadelos e San Roman de Vilaestrofe.
Il territorio ha estensione di 75 Kmq. e conta 4.978 abitanti (al 31/12/2004).Il clima è prevalentemente mite, con temperature dolci (13° media annuale) e piogge abbondanti. Principali attività sono l’agricoltura e allevamento, all’interno, mentre sulla costa prevalgono turismo, pesca, industrie conserviere dei prodotti ittici e fabbriche di laterizi.
Notevole importanza rivestono anche la fabbrica di ceramica di Sargadelos dove c'è un Museo, che impiega 300 persone e la fabbrica di alluminio (ALOA Europa) che impiega ben 1.700 dipendenti. Rinomate sono le spiagge (Cubelas, del Torno, de Rueta e Caosa) che hanno ottenuto la “Bandiera BLU Europea” e la penisola di San Ciprian, detta “Penisola della pace”.
Costituiscono inoltre attrattiva turistica il Parco Naturale di Sargadelos e il Museo del Mare di San Ciprian. Fra le manifestazioni più importanti si ricordano:
- febbraio La Candelaria
- marzo Festa del Riccio
- aprile Festa delle cozze
- giugno San Pietro- luglio Santa Isabella, Nostra Signora del Carmen
- agosto Festa del Turista, La Maruxaina (sirena della mitica leggenda), San Rocco
- settembre Santa Eufemia
- ottobre San Giuliano.

sabato 14 giugno 2008

Ai piedi degli strapiombi

Il comune di Cariño(C) ha da poco adattato un peschereccio per far delle passeggiate educative con cui le famiglie possono spassare una bella gita in barca guardando dal mare l'imponente litorale di Cariño e della sua comarca di Ortegal caratterizzati dagli alti strapiombi, i piú alti della falesia galiziana e dell'europea. La nave che è un tipo d'imbarcazione impiegata per la pesca costiera(gz.:baixura) di *Tarrafa* ha due rotte di differente durata col fine di imbeverarvi dal valore geologico e panoramico della fascia costiera tra Serra da Capelada e Capo Ortegal il promontorio più al nord della penisola sovrastato da un faro, zona dove il mare cantabrico e l'atlantico si salutano, in questo tratto di costa potete ammirare gli sfidanti *Os Aguillóns* contro la bravura dell'onde che sono degli isolotti a picco abitati da uno gran stormo di volatili marini. La seconda rotta vi guida lungo la costa ovest di Cariño per potere sentire gli strapiombi più alti dell'europa continentale, cosí i turisti ingaggiati guardano per primo *Punta do Limo* dalla cui parete rocciosa si versano al mare l'acque delle varie cascate di quasi 300m d'altezza che ha e poi sollevano la loro testa per guardare l'imponente *Vixia Herbeira* 614 metri d'antico massiccio.

giovedì 12 giugno 2008

Un tesoro al naturale

Il 5 giugno è stato celebrato il giorno dell'ambiente in tutto il mondo e anche qui in Galizia dove l'intorno naturale che ci circonda viene ogni volta conservato e apprezzato di più, grazie alla Red Natura 2000, a tal punto che gli spazi naturali della Gaizia aumentano con l'unico fine di salvaguardali dalle mani sbrananti dell'essere umano. In Galizia possiamo trovare una assortita natura dalle coste e rias ed ecosistemi fluviali alle catene montagnose d'entroterra grazie alla varietà climatica che queste terre possiede. Nell'attualità la rete galiziana di spazi naturali protetti rappresenta soltanto il 12% del totale del territorio, seconda regione spagnola dietro la Catalogna, ma la tendenza ad aumentarne va avanti, anzi alla fine di questo anno l'ente regionale incrementerà la superficie da proteggere in quasi 700 milioni mq creando la figura di *paesaggio protteto* oltre a quelle che già esistono: Parco Natural, Parco Nacional, Humedal (it.:palude) protegido, Zona de especial protección ambiental(ZEC) e Monumento Natural, in questa nuova tipologia saranno inserite: Fragas de Navea(OU), Penedos de Traba e Pasarela(C) e la Ribiera Sacra.
Ai parchi natuali della Galizia che finora sono 6 si incorporeranno altri quattro: Os ancares, O Caurel, Macizo Central e Pena Trevinca di questa forma l'insieme dei dieci parchi avrá 156.310 ettari.
Tra gli spazi protetti della Galizia spiccca quello di Baixa Limia-Serra de Xurés che verrá aumenrtata la sua superficie in 9.214 ettari in piú ammettendo tre nuovi comuni nell'impegno.
Il Parco Naturale del Monte Aloia(PO), il più antico della Galizia dichiarato come tale nel 1978 da singolare bellezza che sveglia l'interesse turistico grazie alla sua privilegiata ubicazione giacché si affaccia alle vallete di Baixo Miño e Louro oltre alla quantità di elementi e resti archeologici ed etnografici che alberga come la muraglia ciclopea o il castro di Alto dos Cubos, subirà anche un'ampliamento annettendo la Serra do Galiñeiro di 2mila ha.
Nella provincia di Coruña si trova le Fragas do Eume un parco naturale dal 1997 unico in europa poiché ha una gran estensione arborea del *bosco atlantico* nutrito da una rigogliosa vegetazione di felci, muschi e una varietà di narcisi specifici di questa zona ossigenati dal mare e le riviere del fiume Eume.
Nella provincia di Pontevedra dobbiamo staccare le ZEPA (zonas de especial protección de Aves) di Punta Carreirón, Bodeira, A Lanzada e il complejo intermareal Umia-O grove. In quanto ai monumenti naturali per la sua singolarità e bellezza troviamo la Fraga de Catasós.

martedì 10 giugno 2008

Pieghevole (leaflet) XVI: Museo do Encaixe


In 1996 prese via un anelato progetto che il comune di Camariñas voleva avverare, il centro museale dedicato ai tradizionali merletti della costa da morte, il lavoro artigianale tramandato in forma inalterabile da nonne a figlie: gli *encaixes de bolillos*. Il museo nacque col proposito di recuperare e diffondere la tecnica di ricamare al tombolo non solo per il suo valore culturale bensì per l'importanza economica che indurre sulla comarca di terre di soneira mostrandoci una gran raccolta di vecchi pizzi e disegni in cui sono presenti non solo quelli giunti da Camariñas ma da altre parti del mondo datati dal XVI secolo all'attualità, inoltre al museo si esibisce delle teche assortite dai diversi attrezzi e strumenti usati in questo tipo d'artigianato come i cuscinetti su cui si fa il ricamo, i cartoni dove vengono disegnate le sagome in cui si infilano gli aghi che servono a guida nella elaborazione dei pizzi a tombolo e i distinti tipi di *bolillos(it.:fuselli)* che tengono i fili. Il museo espone anche una gran collezione di panni, tovagliati, biancherie, merletti o copriletti fatti mediante questo metodo il tutto arricchito con dell'antiche fotografie del borgo e la storia delle addette a questa arte, c'è una leggenda che la buona gente di Camariñas aiutò i superstiti d'una nave italiana che naufragiò sulla sua costa e tra quelli ci fu una signora italiana che in riconoscenza insegnó alle paesane l'arte del tombolo.
Il museo si trova al centro del villaggio di Camariñas dove ha inoltre la sua sede il *centro di ricerca* mirato all'adattamento delle vecchie tecniche e disegni a nuove applicazioni tanto nell'industria tessile quanto alla moda. Oggi il museo contribuisce alla promozione internazionale del ricamo al tombolo attraverso non solo degli atelier dove s'insegnano alle nuove generazioni a preservarne, ma allestisce anche la famosa *mostra do encaixe* che ogni anno alla settimana santa è visitata da numerosi turisti e dalla gente della moda per mostraci con le sfilate modelle che indossano i loro vestiti e complementi disegnati.

domenica 8 giugno 2008

Pazos de Borbén

Il comune di Pazos de Borbén si trova dentro la comarca pontevedresa di Redondela e già nei III secolo era una popolazione romana conosciuta come Burbida, ma questo paese anche è stato popolato da altri, in effetti vicino al Monte Buxel si sono trovati resti di capanne di legno e varie fosse ovoidi destinati anticamente a serbatoi di cereali datati dell'era di bronzo, di questa epoca distaccano vari incisioni rupestri, citiamo: *Pedra das Tenxiñas* a Borbén ovvero *Outeiro do Mar* a Moscoso addirittura in questo paese terra di grandi scalpellatori o cesellatori si possono ammirare parecchi lavori in pietra come cruceiros o petos da animas che per lo più sono presenti nei pressi delle crocevie.
Tra l'architettura popolare spicca i Muiños da Pardaciña situati in un'intorno naturale e paesaggistico di gra bellezza.
Il sentiero GR-58 chiamato *Sendeiro das Greas* attraversa il comune da nord a sudovest e comincia presso la sponda sinistra del fiume Barragán in salita al monte Xunqueiras su un viottolo acciottolato e poi in discesa si raggiunge l'altro ruscello del comune: Borbén e dopo d'aver varcato un antico ponte, ci guida alla Serra do Galleiro dove si godono meravigliose viste. Il PRG-26 è il secondo sentiero che scorre per il bacino del fiume di Bordén che in gran parte è un cammino acciottolato su cui si raggiunge il terrazzo Santo Aparecido.
La gastromomia del comune si basa sul brodo galiziano e le carni del maiale in particolare la testa(gz.:cacheira) e la si può degustare in vari elaborati piatti alla *Festa da Cacheira* celebrata entro gennaio.

venerdì 6 giugno 2008

O Rosal

La valle O Rosal, famosa per i suoi vini di bassa gradazione, sta dirimpetto al Portogallo separati solo dalla foce del fiume Miño, luogo strategico dove si sono vissute grandi battaglie per il suo controllo primo contro i lusitani nel XVII e poi contro i francesi nella guerra d'independenza e dal 1847 è un comune independente .
A O Rosal si puó visitare un complesso etnografico chiamato *Os Muiños do Folón* composto da oltre 30 mulini disposti a cascata su una rupe dichiarato *Ben de Interese Cultural (BIC)* dalla Xunta seguendo un itinerario che ci mostra il loro funzionamento.
A O Rosal si può anche centellinare un buon vino del Rosal, una delle denominazioni di vini delle Rias Baixas, guardando le meravigliose viste ovvero spassare la giornata festiva che entro luglio si celebra in questa località dove i vinificatori e cantine sociali della comarca di Baixo Miño in un'intorno musicato con musica e danze tradizionali esaltano questo vino.