L'intricata geografia del monte Pindo nel comune di Carnota(C), il quale è stato ribattezzato da Otero Pedrayo come l'Olimpo Celta, sempre ha dato vita a misteri, leggende e scaramanzie nel raggiungere la sua cima di quasi 650 metri.
Realmente lo scenario invita all'avventura, una zona situata di fronte alla foce del fiume Xallas piena d'elementi naturali che attirano il marcitore, dalla tonalità rosata delle sue pietre cangianti dal dorato al viola man mano che il sole lo sorvola, inoltre nell'inverno apparve fantasmagoricamente tra la nebbia ricordando che qui c'è un belvedere dal quale avere una suggestiva veduta delle valle che lo circondano da Fisterra a Muros, alla ammaliante disposizione del pietrame che sembra volere tuffarsi sull'ocenao e alle diverse leggende che da qui nascono che parlano di un castello, adesso in rovina, del X secolo nel luogo detto Peñafiel buttatò giù dagli Irmandiños in cui c'è una roccia con la scritta: "Re, vescovi, prebiteri e tutti con poteri recivuti da Dio sono stati scomunicati qui in questo castello".


Dal punto di vista ambientale il Pindo ha un elemento differenziatore, unico nella Galizia: La quercia nana che è protteta perchè una specie a rischio di estinzione.
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