lunedì 1 dicembre 2008

Il Palazzo di Sober

A Sober(LU) c'era un rottame edilizio, nella parrocchia di Proendos, che lo chiamavano *il palazzo*, difatti quel accastamento di pietre non appariva neanche sul catalogo degli edifici storici galiziani, ma una famiglia madrileña se n'è presa cotta e hanno adesso incominciato il suo restauro, e smacchiandolo i vicini si sono reso conto di cos'è, il Pazo più grande della Galizia una mole da 4mila mq e tre livelli che nascondeva ben due casseri(torres del homenaje) alquanto insolito in questi tipi di palazzi, così utilizzando blocchi di pietra della zona e travi di castagno d'O Incio a seconda le norme di Patrimonio ci si sta costruendo perché non era reato approffitare i materiali delle case dimesse quali balaustrate, cornici foggiate, pilastri, presenti ormai nell'architettura locale, la spoliazione non faceva distinzione neanche sulla storia che cinge le mura di questo palazzo del Val de Lemos.
Lemos molto prima di dare il suo nome a questa comarca, fu stato il cognome di uno dei suoi abitanti chiamato Vasco López de Lemos sull'anno 740, l'edificio cominciò a crescere intorno a d'una antica torre e poi un suo figlio Lope López descise ingrandirlo, dopo nacque Fernán López che secondo la leggenda fu chi rilasciò 12 delle 100 ancelle che aveva sequestrato il Re Mauregato delle Asturie, questo episodio nella storia della famiglia le valse vantare il suo stemma araldico di 13 torte rosse invece d'una.
I Lopéz de Lemos avevano persino una trentina di fortificazioni delle quali rimagono individuate tre a Ferreira, Sober, e a Amarante. Nell'anno 1466 un succesore della casa Diego de Lemos passò alla storia per essere uno dei capi della *Revolta Irmandiña* insieme a Pedro Osorio e Alonso de Lanzós, artefici della riscossa della città di Lugo tra altri avvenimenti.
Diego insorse contro il suo padre Alfonso López de Lemos e contro lo stesso Conte de Lemos (da un lignaggio più recente) al quale ingiunse di scappare dal suo castello di Monforte verso Benavente, Diego dopo destrusse anche la stessa torre di Sober in cui aveva nato e quando si dirigeva a Ferreira incontrò il suo padre Alfonso il quale vinse dopo una larga battaglia e obbligò il suo figlio a rinchiudersi nel palazzo. Il palazzo continuò crescendo e nel XIX secolo fu annessa una piccola cappella, poi il palazzo passò alle mani dei Gayoso del Pazo de Oca e più tardi ai Medinaceli.

Nessun commento: