Ogni seme è un piccolo tesoro, un nostrano patrimonio da conservare, così potrebbe essere il motto del CIAM Centro di Ricerche Agrarie di Mabegondo (C) che durante 30 anni è stato ricavando, etichettando e conservando i sementi delle diverse piante autoctone per tutto il territorio della Galizia, una impresa sfacchinata da proteggere ed evitare la loro scomparsa a causa delle possibili pandemie di pieghe ovvero le alterazioni del clima; Sono già oltre 2600 i tipi di piante autoctone che l'ente serba a una temperatura di 3º-4º gradi e ad una umidità relativa del 50%, contuttociò il periodo di fertilità dei semi è tra 15-18 anni dopo di che vengono ricoltivati dai tecnici per rinfrescare la sua banca in cui c'è una ampia varietà di semi tra circa 700 campioni individuati di mais e 87 piante diverse come quella chiamata *Callobre*, che è stata spostata da specie americane più sfruttabili, la quale sarà usata dalla Federazione Galiziana di Panettieri per creare un nuovo pane DOP, 53 tipi di segale giunti da 33 comuni diversi, 403 tipi di mele come quella di Camoesa (PO) o la chiamata Reineta (LU), 246 tipi di pere, 30 tipi di ciliegi, 19 di cepolle, 20 tipi di peperoni, mille erbe da pascolo come il trifoglio,ecc.
Questo laboratorio, però, non si dedica a custodire solo il patrimonio agronomico di Galizia nonché sperimenta nuovi innesti, per essempio, al peperone galiziano gli affetta la *tristeza* un tipo di fungo che lo decima, e gli investigatori del centro hanno trovato un rimedio, cioè hanno creato un ibrido tra uno autoctono e il peperoncino piccante(guindilla) che si fa forte alla piaga.
Ma il centro ha anche il compito di considerare la specie che ha un *alto rischio di erosione genetica* da poter certificarla IGP, come nei casi dei peperoni di Oimbra, di Arnoia, di O couto, di Herbón che dovuto alle piaghe e ai successivi accopiamenti con altri ceppi sono stati alterati in parte il loro primitivo lignaggio.
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