martedì 28 ottobre 2008

Catasós, una scampagnata


Negli intorni boschivi di Lalín che servirono proprio a ispirazione della scrittrice Emilia Pardo Bazán nel suo romanzo "Los pazos de Ulloa" si trova la *Fraga de Catasós* nella parrocchia di Santiago de Catasós, dichiarata monumento naturale nel 2002, è un ammasso boschivo da 4,5 ettari incastrato tra monti ondeggianti e affollato di quercie e dei castagni che possono raggiungere i 3o metri e 5 metri di diametro considerati gli esemplari più alti dell'europa. Questo folto ecosistema di oltre 200 anni d'età in cui convivono licheni, muschi, insetti e uccelli da affiatare insieme un ventaglio di colori e suoni che prende il suo massimo splendore ad autunno lasciandoci una falda ocre di foglie stecchite per cui trascorrono diversi sentieri, ce ne uno che collega il rigoglioso bosco col Pazo de Quiroga scenario del suddetto romanzo, è veramente un giardino botanico dove si può gridare un evviva per la natura. Vicino di lì si trovano inoltre dei reperti archeologici come un castro e dolmen, così come il Pazo de Donfreán del secolo XVIII appoggiato su una vedetta da dove si guardano altre due parrocchie (gz.:freguesias) Donsión e Donramiro dove anticamente ci furono castelli e pazos appartenuti, secondo la leggenda, a tre nobili (gz.:fidalgos) che si spartirono tra loro queste terre.

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