
Narra la leggenda che quando il Santo predicava per queste terre del lerez la fame e la sete gli incalzavano e sopraffatto per la lunga camminata cercò riparo in una casa conosciuta oggi come *A Santiña*. I patroni gli diedero vitto e soggiorno da poter riprendere il pellegrinaggio e al mattino seguente una volta rifocillato, l'Apostolo riconoscente dalla amabile accoglienza benedisse la dimora e disse che da allora in poi questo appezzamento sarà quello che darebbe i primi frutti in autunno e addirittura sarebbero maturi il giorno del suo obito, così per queste date misteriosamente le uve sono pronte per la raccolta o per assaggiarle al contrario di quello che succede nei fondi vicini, ma alcuni storici opinano che l'origine di questa tradizione risale al medio evo e altri tanti affermano ha che vedere con la cristianizzazione d'un antico rito romano, di sicuro però il granoturco c'entra a posteriore.
Da allora i contadini del luogo vogliono mostrare la loro gratitudine il 24 luglio con questa processione e i fedeli ripercorrono il rione con la piccola immagine del Santo che si ferma nella casa in cui un membro dei proprietari colloca un grappolo d'uva e una pannocchia all'immagine, dopo l'omaggio i membri del corteggio assaporano le uve dando fede che l'Apostolo aveva benedetto i frutti, poi l'immagine ritorna alla chiesa questa volta, però appesantita dai miracoli del Santo e da dove uscirà ancora l'indomani per commemorare il giorno della Galizia.
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