

Negl'intorni d'ognuna delle costruzioni esistevano anche stabbi fatti da cumuli di pietre e l'insieme era cerchiato da lastre verticali a limitare della zona di pascoli, cioè, ogni *Chozo* era tutto uno sfruttamento agricolo allevatore.
I casolari si trovano a quota 900m sulla falda nascente delle montagne a ridosso dei forti venti approfittando anche le sue pendici per incastarle, camuffando così la parte posteriore nell'inclinazione, anzi la pendice era il pilastro d'appoggio che facilitava la sua costruzione.
L'interno dei rifugi è ridotto appena 20mq circondato a pianterreno dalle panche di pietra addossate alle grosse mura 0,8 metri da sopportare alte cariche, inoltre l'uscio è ridotto da isolare il vano, ha due finestrini laterali che servono a posti di sorveglianza per così evitare gli attachi del lupo e anche per individuare il tramonto e lo spuntar dell'alba. I lati interni dei muri sono pieni di piccole nicchie dove raccogliere cibi, abiti ed oggetti, ma gli elementi che più chiamano l'attenzione sono gli archi di sostegno del tetto aiutati dai contrafforti esterni, il tetto appunto è elaborato da grandi lastre sovrapposte e terminato da una cappa di muschi ed altri materiali in grado di dare un'ottimo isolamento termico tanto d'estate quanto d'inverno.
L'itinerario di 8chm. che il comune ha sistemato ripercorre le 7 capanne riabilitate delle 13 presenti nella zona, tra quelle *O chozo San Xurxo* e *O Chozo de Cernadas* nasce il fiume Avia, questa visita permette anche contemplare il monumento naturale *Pena Corneira* vicino ai cammini medievali del vino chiamato *Camiño Arriero* che collegano Ribadavia, capoluogo della comarca del Ribeiro, e Santiago de Compostela.

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