Moraña(PO) occupa un posto rilevante nella archeologia galiziana perché qui è stato scoperto il primo Menhir della Galizia, un ritrovamento che ancora oggi dopo venti anni continua a segnare eccezionalità, cioè si hanno individuato finora altri due monoliti del genere nella regione, ma il menhir, anche chiamato Lapa, di San Martiño de Gargantáns è stato il più studiato da esperti i cui risultati sono stati diffonditi in diverse pubblicazioni. Orgogliosi di un elemento che simboleggia l'eredità degli antici abitanti di questa zona, i vicini lo hanno perfino incluso nello stemma del comune. Comunque la storia del reperimento di questo megalite nel 1981 è stato per caso, perché sdraiato per terra era stato usato a limitare di fondi. Grazie allo studio del menhir si sa ch'esso era stato mosso verso la sua ubicazione attuale e anche rivelò che questo pezzo era la parte piú alta del complesso mancandogli la base mai trovata, la pietra è alta 2 metri e di forma conica irregolare e disuguale che assomiglia ad un triangolo. Una delle peculiarità del menhir è che ha delle incisioni o intagli rupestri sulla sua superficie, il quale provarebbe che servisse a riti nel 3.000 o 2.000 a.C., comunque niente si sa sull'utilità per la civiltà che lo eresse, anche se a 200 metri si trovano i primi resti collegati al Castro de Gargantáns o del Monte da Mena non schiariscono se avevano tra loro alcun rapporto. Inoltre nei dintorni, nella Serra de Ardegán al confine del comune di Campo Lameiro si sono trovati nove complessi di petroglifi con dell'incisioni poco comuni dell'età del rame.
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