mercoledì 30 aprile 2008

Non è un tozzo di pane

In Galizia esisteva l'usanza di approfittare il momento al fare il brodo o il *cocido*, che anticamente si faceva in un calderone(gz.:Pote) per lessare anche il *Bolo do Pote*, cos'è quel?, dunque quando la cottura era quasi pronta, cioè 30minuti prima, si appallottolava la farina di granoturco in varie palle impastate con dell'acqua calda del proprio brodo, la farina era sempre di scarsa qualità e nemmeno era tenera, perché i Bolo fungevano il pane nelle case dei poveri; In genere il Bolo era infarcito dell'unto, strutto o lardo per renderlo più gustoso, anzi in certe ricorrenze come il carnevale oppure quando non si badava a spese era quindi imbottito da un pezzo di chorizo o prosciutto, o meglio ancora quando restava della panna a casa il tozzo veniva cosparso da essa rendendolo più soffice e piacevole, come se fosse una ciambella per il vanto del palato.
Era costume nelle famiglie poco abbienti di cenare il brodo del pranzo, ma come il pane mancava si facevano alcuni Bolo e poi una volta imbandita la tavola si spegneva la luce e la mamma diceva:
¡Suvvia figlioli il primo chi lo trovi, ce l'ha!
Oggi, però non si fa nella cucina perché oltre ad essere un po' pesante farli n'era solo una scorciatoia per ingannare l'aguzzino della fame in altri tempi ovvero per fredare lo bozzolo dello stomaco, ma si possono assaggiarne insieme ad una entusiasta brigata a qualche festa che lo esalta.

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